nel meno spesso vive il di più.

martedì 22 gennaio 2008

Un giovane sconsiderato disegnatore di fumetti recentemente mi ha chiesto, così, a bruciapelo: Perché ti piace tanto disegnare in questo modo?", ed intendeva: in questo stile che potremmo definire: palmiriano. Io sono corso subito a riguardare le mie 8754 cartelline piene di disegni pubblicati e non, roba che risale addirittura al 1975!, ed ho visto tante mani, tecniche, e stili. Spesso lontani di migliaia di chilometri anche dal vero me stesso (troppo complicato?). Insomma: non ho saputo rispondere. Allora gli ho promesso di fare delle ricerche nella mia testa e per farlo mi sono svegliato presto, alle 6 e 17, e mi sono messo (come Winnie Pooh) a pensare pensare pensare... Alle 8 e 30 avevo già scritto una serie di nomi che, magari, a molti di voi non diranno nulla. Ma esiste Internet e Google, e quindi basta lavorare con il copia ed incolla, e cercare notizie. La mia mano destra si è cibata (e non facciamo dell'umorismo terra-terra) nell'ordine: Carl Barks, Jacovitti, Don Martin, George Herriman (tanto George Herriman!), poi sono apparse cose serie: i film. Il gabinetto del dottor Caligari di Krauss (un mito), Der Golem di Wegener, I sette Samurai di Kurosawa (visto rivisto e rivisto ancora), e poi qualsiasi cosa che profumasse di medioevo, specie le xilografie, le miniature, i disegni di Doré per la Divina Commedia ma anche quelli per il Don Chisciotte, e poi e poi e poi (fine 1a parte).