In questa immagine ci sono molte cose strane: un lapis, come si dice qui in toscana, a testimonianza che il disegnatore sta facendo una lesta bozza a matita della prima pagina, sapientemente oscurata da un flash bianco (e si comincia con un ossimoro). Poi, in alto a destra, uno sketchbook della Moleskine su cui ci sono alcune prove di pennarello per vedere se è secco o no. La presenza di questo sketchbook è assolutamente inusuale perché l'autore, un tempo, era contrario all'uso di queste cose tipiche da disegnatore. Avere uno sketchbook -soprattutto della Moleskine - era un segno di debolezza, di cedimento all'immaginario popolare del disegnatore di fumetti che schizza chissà cosa rapito dalla Dea dell'ispirazione. Esistono sketchbook che costano la metà della metà e funzionano benissimo e quindi perché spendere di più, forse per assomigliare a Bruce Chatwin? Per profumare di giramondo (quando non vi siete mai mossi dal vostro sottoscala)?
Altro oggetto assolutamente inutile è la spazzolina piatta per asportare dal tavolo i frinzelli (?) di gomma dopo le cancellature. Inutile perché dopo mezz'ora, non sono riuscito a trovare una gomma. Essendo la Cartoleria di casa e quindi chiunque ha bisogno di qualcosa, entra qui, e prende quello che gli serve. Naturalmente nell'astuccio di scuola del figlio ci saranno 3 gomme costosissime prese qui e poi tenute come se il babbo fosse miliardario. Cazzo di Budda.
Ma continuiamo questo simpatico tour: a destra e a sinistra, due libri a fumetti dai quali trarre ispirazione. Visto che il tema è: disegnate qualcosa che sia un omaggio agli autori che vi sono piaciuti o vi piacciono, i due libri sono di essi. Anche questi sapientemente oscurati.
Ma ora basta.
Sappiate solo che riattivare gli ingranaggi mi sta facendo sudare sette camicie. Giuro.
Ultima cosa: un blocco in formato A3... quando mai ho usato un blocco in formato A3? Mai. Non mi sono mai spinto oltre l'A4. E credo che ci ritornerò presto.
Augh.