nel meno spesso vive il di più.

giovedì 28 febbraio 2008

Mi hanno subito scritto una e-mail dicendomi: "Ma tu che ne sai delle sofferenze di noi giovani autori emergenti? ". Allora io, mi metto in gioco. Questa è una foto di quando disegnavo notte e giorno, giorno e notte, per produrre pagine e pagine di fumetti, in preda all'ormone giovanile. Spesso tutta roba mai pubblicata. Poi, la sera, per pagarmi i pennarelli e la carta, indossavo quella camicia a righe e andavo a tagliare la legna nel Winsconsy. Sembravano tempi felici: i peli nascevano come tralci di vite, tutti facevano finta di non sapere che in Campania sotterrassero camion e camion di rifiuti tossici, e le bufale si ammalavano convinte che fosse semplice influenza. In quel tempo gli editori per due acciughe sott'olio ti stampavano un libretto che non avresti mai saputo quanto vendeva, e che davi alla mamma per far vedere quanto eri bravo. Lei, - se eri così fortunato di avere una mamma -, alzava le sopracciglia pronunciando dei: mah, dei: bah, dei: boh. Poi ti diceva: "Metti via che adesso sta per arrivare papà incazzato come una scimmia..."
Il libro che non c'è ma che invece dovrebbe esserci, se il mondo non fosse quello che è, ed io avessi voglia di farlo.
Perchè sarebbe bene, prima di fare la punta alle matite, svegliare i pennarelli, disporre i colori acrilici sul tavolo da disegno insieme agli acquerelli, mettere l'acqua in due bicchieri, gli stracci, la gomma, la candeggina diluita per cancellare le bischerate, e trovare la stazione radio giusta, pensare bene a quello che si sta fecendo.
Chiedersi cose semplici come: ma con questa bella giornata di sole che sembra proprio primavera, davvero non ho nulla di meglio da fare?
Oppure: davvero il mondo sta aspettando questo libro? Non è che poi mi frega e preferisce mettersi comodo sul divano ed accendere la televisione su quel canale dove si vedono solo "quelli di colore" che fanno: quelli di colore, circondati da cose orribili pagate miliardi, e culone tozze e mezzenane che fanno le culone che ti dondolano quelle loro poppe dure come palloni da basket?
Il mondo, specie se gli si da spago, e se gli parte l'ormone, starebbe su quel divano per giorni e giorni...
Ovvio che sarebbe un libro nato più dall'amore che dall'odio. Come un genitore che dia un bel calcio nel culo al proprio figlio, uguale in tutto a lui, sputato.

giovedì 21 febbraio 2008

il giorno 7 marzo saremo a presentare quel librone di StRRRippit! alla libreria Melbookstore di Firenze. Se non mi hanno fatto uno scherzo. Alle 18. L'ho segnato sul calendario di Frate Indovino, un altro oggetto che ha formato "visivamente" i miei 8 anni d'età di piccolo disegnatore affamato. Il giovane disegnatore sconsiderato ride quando gli cito le ore che passavo sulle illustrazioni di Sergio Toppi per "Gilgamesc" (vol.II) e quelle per le "Leggende della tavola rotonda" (vol.I), dell'Enciclopedia per i ragazzi "Il mio amico" della Garzanti. Edita nel 1955 e che io ho conosciuto circa 10 anni dopo. Ancora oggi mi viene da risfogliare quell'enciclopedia che trovo sempre bella e piena di stimoli.
Su quei volumi a 11 anni d'età mi sono innamorato del cinema fantastico di Georges Méliès, ho sbrodolato per i disegni di Doré che illustravano il Don Chisciotte, ho iniziato ad appassionarmi delle scenografie del cinema espressionista tedesco, ad amare film come "Il carretto fantasma", o "Nosferatu il vampiro". Tutta roba muta e traballante degli anni '20.
....
(Pausa) Il giovane disegnatore sconsiderato muove il capo come se davvero capisse...
Esattamente come lo muovevo io a tavola, 300 anni fa, una mattina a colazione con Magnus, alias Roberto Raviola, mentre mi spiegava il suo amore sconfinato per i vecchi cataloghi attraverso i quali i Pionieri, sperduti nello sconfinato West, acquistavano una sella o la nuova colt appena uscita...
Sì, a volte siamo proprio delle bestie.

http://it.wikipedia.org/wiki/Magnus