nel meno spesso vive il di più.

sabato 18 giugno 2016

una storia a fumetti per Slowcomix #05



La storia è terminata
. Ora basta scansionare il tutto e fare una correzione dei files. Ho abbandonato questi miei post giornalieri vedendo che un post dove mostravo la trasportina (si chiama così?) della gatta aveva riscosso molto più successo della mia attività di disegnatore. Quindi smetterò definitivamente tale attività e adotterò altri due gatti. Per tenere vivo il vostro interesse di cui non so più fare a meno.
Tengo solo a dire che l'Editore aveva espressamente richiesto di non oltrepassare le 3 pagine ma -purtroppo per voi e per me - ho dovuto tracimare. Ogni storia necessita dei propri tempi. Specie in presenza di tempi comici. Ma soprattutto in presenza di un mix mortale come umorismo e psichedelia (o surrealismo).

Avrei potuto raccontarvi meraviglie ma devo andare a dare le crocchette manzo e pisellini freschi di stagione alla gatta, e quindi vi saluto.

Vi amo.

giovedì 9 giugno 2016

una storia a fumetti per Slowcomix #04


E ora tocca a lavorare a voi. Siccome ho per amici tutta gente creativa è bene che anche voi partecipiate a questa mia opera a scopi umanitari. Se avessi percepito "sterco del diavolo" a palate, ma anche a vagonate, non avrei mai osato far lavorare voi al mio posto, ma visto che...
Il problema è questo: salta fuori che Bolivar ha tanti figli, troppi, e i nomi scarseggiano.
Abbiamo Pancho, Poncho, Mancho, Sancho, Chencho, Pincho, Mencho, perfino: Concho... ma poi?
Volete far restare senza nome altri poveri bambini?
Suggerite. Sempre restando nel seminato. Non cominciate a fare voli pindarici o trucchetti perché non sapete dove sbattere la testa come il sottoscritto.
Animo. Abbiamo poco tempo.

mercoledì 8 giugno 2016

una storia a fumetti per Slowcomix #03



Siamo alla pagina e mezza, già fatta. Oscuro col bianco non per sadismo ma perché in genere, io non guardo neanche i trailer perché voglio arrivare vergine alla visione del film. Così facendo si rischia di più ma nel caso tutto vada bene, si gode anche di più. Comunque non siamo qui per godere. Il fumetto è sacrificio. Tanto. Troppo. E anche se tutto ricomincia a fluire, sento che quest'arte si sta rarefacendo. Sragiono? Forse. E' che il modo di procedere del fumetto: sceneggiatura, matite, inchiostrazione, etc etc. lo trovo vetusto. Anche dannoso. Anche peggio. Seguire la sceneggiatura è come uscire fuori con un amico che ti ha già scritto tutto quello che succederà in quella serata. Non c'è sorpresa. Magari c'è per chi legge ma per chi disegna è una noia mortale. E se chi disegna si annoia, o perde la capacità del cogliere l'attimo, sono sicuro che anche l'opera finale ne risentirà. Per questo -secondo mio modesto parere - tanti fumetti seriali sono noiosi. Boh. Chissenefrega.
A che pagina mi fermerò? Penso alla numero 4. Perché fare fumetti, anche leggeri e demenziali, può diventare la cosa più faticosa del mondo.
Adieu.

martedì 7 giugno 2016

Una storia a fumetti per Slowcomix #02



In questa immagine ci sono molte cose strane: un lapis, come si dice qui in toscana, a testimonianza che il disegnatore sta facendo una lesta bozza a matita della prima pagina, sapientemente oscurata da un flash bianco (e si comincia con un ossimoro). Poi, in alto a destra, uno sketchbook della Moleskine su cui ci sono alcune prove di pennarello per vedere se è secco o no. La presenza di questo sketchbook è assolutamente inusuale perché l'autore, un tempo, era contrario all'uso di queste cose tipiche da disegnatore. Avere uno sketchbook -soprattutto della Moleskine - era un segno di debolezza, di cedimento all'immaginario popolare del disegnatore di fumetti che schizza chissà cosa rapito dalla Dea dell'ispirazione. Esistono sketchbook che costano la metà della metà e funzionano benissimo e quindi perché spendere di più, forse per assomigliare a Bruce Chatwin? Per profumare di giramondo (quando non vi siete mai mossi dal vostro sottoscala)?
Altro oggetto assolutamente inutile è la spazzolina piatta per asportare dal tavolo i frinzelli (?) di gomma dopo le cancellature. Inutile perché dopo mezz'ora, non sono riuscito a trovare una gomma. Essendo la Cartoleria di casa e quindi chiunque ha bisogno di qualcosa, entra qui, e prende quello che gli serve. Naturalmente nell'astuccio di scuola del figlio ci saranno 3 gomme costosissime prese qui e poi tenute come se il babbo fosse miliardario. Cazzo di Budda.
Ma continuiamo questo simpatico tour: a destra e a sinistra, due libri a fumetti dai quali trarre ispirazione. Visto che il tema è: disegnate qualcosa che sia un omaggio agli autori che vi sono piaciuti o vi piacciono, i due libri sono di essi. Anche questi sapientemente oscurati.
Ma ora basta.
Sappiate solo che riattivare gli ingranaggi mi sta facendo sudare sette camicie. Giuro.
Ultima cosa: un blocco in formato A3... quando mai ho usato un blocco in formato A3? Mai. Non mi sono mai spinto oltre l'A4. E credo che ci ritornerò presto.
Augh.

lunedì 6 giugno 2016

Una storia a fumetti per Slowcomix #01



La storia è triste come tutte le storie tristi. Visto che erano secoli che non scrivevo un post nel blog di Palmiro mi sono detto: scriviamo un post nel blog di Palmiro. Oggi inizio a disegnare una storiella di Palmiro dopo 456 anni che non lo facevo. E siccome mi dicono sempre: dovresti raccontare, ricorda l'importanza dello story telling, e altre minchiate, scrivo questo primo post. Tanto per scaldare i motori. Stamani alle 09:56 ho pulito il tavolo da disegno, messo una musica adatta, cercato un blocco da disegno, una matita senza punta, e alcuni pennarelli. Di ben 17 pennarelli che avevo neanche uno andava bene. Soprattutto troppo piccoli. Io ho sempre disegnato con una punta 0.8 e riprendere, dopo tanto tempo con una 0.3 oppure una 0.5, mi terrorizzava. Occorre sempre ricominciare con pennarelli amici. Di cui ti puoi fidare. Morale della favola: la mattinata è trascorsa a cercare per casa e nello studio dei pennarelli. E, visto che c'ero, ho rimesso anche in ordine, e messo a posto un hard disk pieno di cose bellissime che non funzionava più (cazzocazzocazzo) ma che ora funziona (evviva). Come prima puntata accontentatevi di questo. Da domani foto, pensieri, ragionamenti intelligenti. Giorno per giorno. Fino a quando morte non ci separi.

venerdì 14 giugno 2013

palmiro shopping bags! Palmiro T-shirt!


L'Operazione Palmiro World è iniziata. Che altro dire? Che si è cercato di tenere una buonissima qualità di prodotti? Che non si è cercato di fare le nozze coi fichi secchi? Che nessun bambino con gli occhi a mandorla o che assomigli a Mowgli è stato maltrattato? Boh. Solo: prendetene e godetene tutti.

mercoledì 29 maggio 2013

Palmiro (l'idolo delle fidanzate lontane) attraversa le Alpi Apuane in visita a Merraigan!



Buongiorno. Non so perché esistano ancora pazzi nell'universo desiderosi di intervistarmi. Ormai quel poco che avevo da dire di intelligente, l'ho detto. Ma quelli di Merraigan, duri come le pigne verdi - o indefessi come ragazzini brufolosi!-, mi hanno inviato delle domande facili alle quali rispondere. Il tutto mi ha fatto guadagnare in poco tempo una confezione di Testaroli, ottimi, da fare col pesto (e io li ho fatti), e un bel tocco di Lardo di Colonnata (come non ne avevo mai assaggiato prima e non mi ritengo l'ultimo dei fessi!). Questo per dire che chi folle, volesse intervistarmi ancora (e ancora e ancora), sa come fare. Il link porta a questa nuova rivista on line. Molto interessante ma non perchè vi sia io. Si parla di nomi altisonanti cone Silvia Ziche e Leo Ortolani (che -sembra- a differenza di me, non abbiano accettato nessuna regalia! Segno che ancora in Italia esistono seri professionisti e non guappi dell'umorismo).
Ma questo Lardo di Colonnata è davvero fenomenale.
Ma anche l'intervista.
Che qualcosa di buono la dice.
Grazie di tutto. Anche a coloro che producono questa rivista dal nome davvero particolare che non sto a spiegarvene il significato e che dovete chiedere direttamente agli interessati.

Merraigan