nel meno spesso vive il di più.

mercoledì 12 novembre 2008

la mia prima volta

C'è sempre una prima volta nella vita e la mia prima volta è stata con Deco (della quale dirò solo lo spseudonimo e non il nome vero). E' avvenuto tre settimane fa. Io ero molto emozionato, lei molto meno (o forse non l'ha dato a vedere). Comunque è stato bellissimo: abbiamo parlato, lei prima s'è rinchiusa dentro il riccio rizzando le spine, io con il piede-di-porco ho cercato di aprire il suo guscio e di tranquillizzarla, lei ha tentato di graffiarmi, ma poi il ghiaccio s'è sciolto e le cose sono cominciate ad andare lisce.
Sì, tutto è stato come doveva essere: una bella intervista, o almeno spero che anche per lei sia stato così! Se mai ce ne sarà un'altra, -ma ne dubito molto-, questa "prima volta" resterà per sempre scolpita nel mio cuoricino.

Se avete voglia di saperne di più, -cari vecchi voyeur-, fate un salto su: http://blogcomicstrip.blogspot.com/ e leggetevi il post di mercoledì 12 novembre e di venerdi 14.

mercoledì 22 ottobre 2008

Palmiro in mostra a Rezzoaglio


Se digitate su Google: Rezzoaglio, e poi andate su Wikipedia, vi apparirà che Rezzoaglio (Rezoaggi in ligure - Rusagni nel dialetto locale - Rusàglio in emiliano) è un comune di 1.149 abitanti in provincia di Genova, situato a 735 m s.l.m.. Ecco, in questo luogo immerso nei castagni (quindi portatevi il maglione di pelo di renna), esattamente alla Sala Parco Aveto, venerdì 7 novembre, prende il via una personale dedicata a Palmiro.
I prodotti tipici della zona sono:La baciocca, un gustoso antipasto a base di patate quarantine messe su uno strato di foglie di castagne, 3 uova, formaggio parmigiano, una fetta di lardo, uno spicchio di aglio, prezzemolo, olio, burro, sale, pepe. I Micotti, patate schiacciate ancora calde e aggiungete alla farina di mais, al lardo soffritto nel burro, cipolle, aglio, prezzemolo, e poi sopra del formaggio grattugiato. I testaieu: i testetti, le focaccine di farina, acqua e sale, e poi il castagnaccio, il dolce fatto con le castagne, e poi la farinata, la panissa, le torte di verdure, la pinolata, i funghi porcini, il miele di anatroccolo piccolo brutto e nero.

lunedì 6 ottobre 2008

Palmiro Cartoons


Un piccolo filmato di Palmiro che va sotto il nome di: elastik cartoons, una serie realizzata ben nove anni fa per il portale Jumpy con un programma apparso da poco tempo che si chiamava Flash visto girare nello studio di un allora ragazzino di talento chiamato Joshua Held(http://www.joshuaheld.com/) che ritenevo davvero molto bravo (e il tempo mi ha dato ragione!).
Questi piccoli formati da "una botta e via" stavano benissimo addosso al paperello ed era molto divertente realizzarli. Ancora c'erano i trasferibli a mano R41 e non esisteva Youtube, e la possibilità di scaricare e di vedere piccoli web cartoon sembrava il futuro.

http://it.youtube.com/watch?v=Zx5GA3LLS6s

martedì 30 settembre 2008

la mucca di Mukki

Sono mesi e mesi e mesi che faccio colazione con questa mucca davanti. La guardo e il latte subito si caglia e il caffè sa di cicoria.
E' ovvio che questa mucca abbia dei problemi (quella di sinistra!) e siccome uno si aspetta che il latte debba essere una cosa sana, prodotta da mucche sane, vedere questa mucca sgangherata m'inquieta. Io, nell'immagine di destra, ho cercato di rimettere le cose a posto, ma senza granché riuscirci (non sono Dio!). Quindi ho deciso di passare alle maniere forti: o cambiano quella mucca e la fanno fare da una ragazza (perchè il tratto è femminile!) dotata di una buona prospettiva animale, o cambio marca di latte (e questo mi dispiacerebbe molto).
A meno che non si tratti di una mucca con dei problemi fisici e che la Comunicazione della ditta produttrice di latte, abbia voluto lanciare un messaggio sociale al consumatore dicendogli: anche una mucca con qualche problema (tranne l'encefalopatia spongiforme bovina, detta volgarmente mucca-pazza) è una mucca perfettamente in grado di produrre latte sano.
Infatti il latte è buono.
Allora in questo caso taccio, m'inchino e faccio tanto di cappello.

venerdì 26 settembre 2008

Palmiro su MTV


Palmiro su MTV c'era già stato, con delle piccole strisce animate, e anche sul loro sito. Nel IV secolo a. C. in occasione del San Valentino. Il tutto era continuato per qualche mese: cartoline, salvaschermo, e animando le poesie che arrivavano a Palmiro, scritte dai ragazzi. Un'esperienza molto divertente.
Adesso sembra che ci tornerà il giorno 30 settembre, al TG di MTV delle 19.30 e a quello delle 22.30. Con lo spot animato fatto per la giornata mondiale della prevenzione del suicidio. Così qualcuno, se ha voglia, potrà vederlo a qualità molto migliore di quella che appare su Youtube. Non sono stato notti e notti sveglio per nulla a fare tutti quegli scarabocchi neri!

lunedì 22 settembre 2008

Will Barras

Mi sono trovato tra le mani la copertina di questa rivista che mi ha subito incuriosito. Sono andato in rete e ho scoperto che l'autore del disegno, tale Will Barras, è strafamoso:
Will Barras nasce a Birmingham nel 1973. A 18 anni si trasferisce a Bristol per studiare Graphic Design. Inizia a disegnare durante la lunga fase di lavori part-time. Dopo essere stato incluso nel libro dedicato alla famosa Scrawl Collective, una collettiva inglese di artisti, Will Barras, inizia a lavorare come artista. Ha esposto in gallerie d'Europa , Usa e Giappone e tuttora e' Art director di -Bermuda shorts', una Casa di produzione pubblicitaria londinese. L'anno scorso ha partecipato alla mostra -Wooster On Spring' a NY, dove una gran folla ha aspettato 5 ore in fila per poterla vedere.
Recentemente e' stato invitato a partecipare alle fiere dell'arte Art Basel Miami e Scope NY e ha realizzato la sua prima mostra personale a Londra presso la STOLENSPACE gallery.
Barras e' l'artista degli artisti! La sua fantasia, le fluide composizioni di colore, le sue linee e la sua immaginazione, creano immagini uniche, sia astratte che figurative. L'artista riesce a rappresentare soggetti -familiari' in maniera psichedelica, proiettando l'immagine in una nuova dimensione spazio temporale.
Will Barras e' un artista emotivo, spontaneo, i suoi esperimenti possono durare giorni e giorni. I suoi dipinti nascono dopo un viaggio dove l'artista cambia spesso direzione come se l'unica cosa importante fosse la fluidità e l'esplorazion
e.

Il bello è che la copertina mi aveva incuriosito perché il disegno era fatto con i piedi! E sopra, nell'immagine di destra, do dimostrazione della cosa.
Mi chiedo: Il signor Barras si sarà accorto di quella mano così sproporzionata? Aveva sonno quella mattina? Dove stiamo andando se un disegno così finisce in copertina?

martedì 2 settembre 2008

Un disegnatore di vermiglioni (http://www.quiff.it/) mi chiede quanto tempo ci ho messo a fare questo spot animato. A me è tornata in mente la vecchia barzelletta dell'uomo con la Jeep che attraversa il deserto. L'auto si ferma, è guasta, fa un caldo bestiale. Arriva il vecchietto del soccorso, apre il cofano, guarda, pensa, poi tira fuori un martello e da una martellata al motore. L'auto si rimette subito in moto. Il propietario della jeep chiede quant'è, quanti soldi gli costerà la riparazione. Il vecchietto dice: 10.000 dollari. Il proprietario della jeep salta in aria: - diecimila dollari per una martellata?!?
Il vecchietto risponde: - No, la martellata è gratis... è sapere dove esattamente darla che costa 10.000 dollari...

Io amo questa barzelletta. L'adoro.

A fare questo spot ci ho messo circa 60 ore, più 8 ore di suoni e sincronizzazioni varie, più 2 di sala di montaggio.

La scenografia iniziale di casa palmiro l'avevo già, così quella finale (un'altra inquadratura dello stesso appartamento), realizzata 267 anni fa da giovani talenti, alcuni dei quali hanno dato vita a Cartobaleno (http://www.cartobaleno.it/).

Se ci fosse stato un po' di budget in più, su quei freghi del tunnel, ci avrei passato ancora molte ore e molto volentieri, ma a una cert'ora bisogna smettere. Spegnere tutto e andare aletto. Buonanotte.

lunedì 1 settembre 2008

Una cosa chiamata "suicidio"

"10 settembre - Giornata Mondiale per la Prevenzione del suicidio"
Spot animato - durata: 1' 30'' (90 secondi)
Centro per lo Studio e per la Prevenzione dei Disturbi dell'Umore e del Suicidio.
Ospedale S. Andrea - Roma.
http://www.prevenireilsuicidio.it/
© 2008 by Sauro Ciantini


Evitando di scendere in particolari tecnici posso dire di aver usato lo stile più semplice e antico del mondo, quello che fu alla base del primo cartone animato realizzato dall’uomo: il disegno fotogramma dopo fotogramma. Seguendo una via, frutto di una scelta fatta professionalmente molti anni fa, che passa attraversi tre punti spesso irraggiungibili: sintesi, semplicità, e chiarezza.
Una ricetta semplicissima che in tempi di grandi effetti speciali, può assomigliare a quella di arrivare in calesse, a un grande raduno della Formula Uno.
Se proprio dovessi essere costretto a stupire qualcuno, scomoderei allora una cosa che si chiama: “Espressionismo”.
Capisco bene che l’uso di un termine così importante può apparire del tutto fuori luogo.
Perché scomodare addirittura la Storia dell’Arte per un oggetto come un cartone animato, di appena un minuto e quaranta secondi?
Infatti non lo farò, dico solo che il linguaggio espressionista si basa sull'uso di colori violenti e innaturali (il nero del tunnel nel quale si trova prigioniero Palmiro, il mare rosso sangue, l’erba velenosa verde marcio che nasce dalla parola: dolore mentale), le linee dure e spezzate (i graffi, le pennellate, il segno spontaneo e, all’apparenza, casuale). L’assenza di prospettiva classica: la scala che compare e poi si deforma in quella che si chiama “prospettiva esagerata”.
Gli spazi immaginari (ancora il tunnel), l'astrazione lirica e fantastica della realtà (ancora la scalinata, lo schizzo che bagna Palmiro e lascia una pozza rossa per terra), i fantasmi (quei piccoli ragni volanti), esseri indefiniti che scorrazzano sempre nell'animo buio e insondabile di chi ha paura.
Infine l’uso di suoni semplici quasi primitivi: il terrore del tuono e l’angoscia prodotta dall’ululato del lupo, perché in fondo siamo sì evoluti, ma restiamo sempre uomini delle caverne.

Naturalmente anche noi (io, il prof. Maurizio Pompili, ed il suo incredibile staff) ci siamo fatti degli scrupoli. Il suicidio è un argomento da brividi sulla pelle e spinoso come una patata bollente (?!). Abbiamo quindi cercato di limare il più possibile gli spigoli acuti del vero autentico “Espressionismo”, arrotondandolo, senza però perdere d'impatto e sostanza.
Ad esempio il rosso non è mai un rosso vivo, proprio per paura che su tutto quel nero e grigio risaltasse troppo: sfarfallasse, -come si dice in gergo-, diventando troppo violento.
Anche lo schizzo rosso, rosso perché prodotto da un mare color rosso, -metafora del gran numero di persone che perdono la vita con il suicidio-, è la cosa che mi piace di più di tutto lo spot, la cosa di cui vado più fiero.
Non c'è violenza in quell’attimo perché lo schizzo scorre come vera acqua marina sul corpo di Palmiro, e lo spettatore mentre è distratto da tutta quella morbidezza, vede però anche quel colore così inequivocabile che lo costringe a rimanere per un solo microsecondo in attesa (o stand by).
Se volessi usare parole che non capisco bene neanche io, direi che mentre la parte superficiale dello spettatore dice: quella è acqua perché si muove proprio come l’acqua, il rosso, da dietro le spalle, gli sussurra la verità, anche se ormai è troppo tardi perché siamo già passati nella scena successiva.
Se ad esempio togliessimo il rosso a quello schizzo, -poniamo il caso perché a qualcuno desse fastidio-, toglieremmo anche quel pizzico di violenza che un gesto come il suicidio si porta dietro e che sarebbe disonesto nascondere totalmente.
Le persone "normali", quelle che fortunatamente non hanno avuto esperienza diretta con questo problema, hanno diritto di provare quel brivido, glielo dobbiamo se vogliamo che anche loro siano finalmente sensibili a questo grave problema.

Mi hanno chiesto il perché, alla fine dello spot, Palmiro sia festeggiato solo da oggetti.
Ovviamente quegli oggetti rappresentano le sue cose, il suo mondo, e quindi tutto mi sembra abbia una logica.
Dopo però mi si è accesa una lucina in testa: quella domanda mi ha fatto notare non tanto quello che c’è ma quello in realtà manca, esattamente chi manca in quel bel momento di festa ma la soluzione me la tengo stretta per me.

Lo spot dura esattamente 90 secondi. A conferma come nel piccolo, spesso ci sta il grande, e che il poco, nasconda a volte il tanto.
Compresa passione e divertimento.

(l'immagine di questo post è la prima pietra di ogni progetto: lo schizzo. Quattro freghi che contengono già tutto quanto. Il resto è solo mestiere.)

martedì 19 agosto 2008

Un Gentile Autore, non più giovanissimo, ma sempre talentuoso, ha osato chiedere maggiori delucidazioni e allora, mentre il caffè sale, scrivo altre due bischerate giusto per accontentarlo.
Lo spot è realizzato con Flash ma NON con tutti quei meccanismi automatici che hanno fatto vivere e ingrassare a dismisura i giovani grafici del Web dalla comparsa di questo meraviglioso programma.
Gente che disegnava un semplice quadratino, a volte a fatica, cedendo alle lusinghe del copia e incolla truffaldino, e con varie funzioni "magiche" (utility) ti faceva diventare quel quadrangolo regolare con i lati e gli angoli uguali, un'animazione (scritte che zompano di qua e di là, e che poi spariscono e ricompaiono, stelline o foto che frullano sul proprio asse, colori che vanno e vengono). Un tripudio con poco. Delle nozze sfarzose con i fichi secchi. Ma a dire così sembro molto più vecchio e inacidito di quello che sono. Invece per mia natura, metto su il CD "The melody at Night, with you" di Keith Jarrett, avvio con un soffio il "Mobile" di Calder (una rozza imitazione) che mi gira sul capo, e la penna elettronica comincia a far freghi e ghiribizzi. Il mondo sembra subito migliore, l'aria più fresca, e tutto appare semplicemente meraviglioso.

lunedì 18 agosto 2008

Ormai siamo a un tiro di schioppo!
Lo spot Tv di Palmiro sta per essere ultimato. Manca solo il montaggio.
"Lo spot de che'?" si chiederanno i milioni di fans Palmiriani sul pianeta che non c'è.
Calma.
Questo è solo una piccola anteprima. Lo spot avrà la durata di un minuto. Un minuto animato frame dopo frame alla vecchia maniera. Freghi, scarabocchi, graffi, e tanto olio di gomito per sciogliere i colori a olio, aceto balsamico, e sale Jodato.
Alcuni scenari casalinghi di Palmiro (davvero Holliwoodiani), fanno parte di un progetto che nel 2018, -esattamente due giorni dopo l'impatto del Grande Meteorite-, si concretizzerà in un grande immane cartoon di Palmiro & C.
Ma per adesso accontentiamoci di questi 60 secondi.
A questo florilegio di scenari lavorarono dei giovani ma già talentuosi, David Berrettini, Elena Castellani, Matteo Cellai, Federica.... Per mille diavoli! Non ricordo più il nome di quell'incredibile "ragazzina" di Cortona!
Il tempo è un gran birbone.
Se non ci avete capito nulla mi sembra più che ovvio, perché son storie di altri tempi.
Per adesso accontentatevi.

lunedì 30 giugno 2008

Palmiro on the web!



Per colpa di questi due tipi qui, infidi e simpatici come il Gatto e la Volpe!, ho dovuto disotterrare il baule di Palmiro, rispolverare i 789.000 disegni di questa piccola caccola nera, e riaffrontare il passato. Che non è mai una cosa facile.

Nietzsche affermava che “ogni artista non ha a disposizione soltanto la propria intelligenza, ma anche quella dei suoi amici”. Quindi: Speriamo bene e buona lettura.

http://blogcomicstrip.blogspot.com/

lunedì 19 maggio 2008

La seconda presentazione fiorentina di StRRRippit! è avvenuta! Nella bella libreria La cité di Firenze, dove leggere, bere, parlare, ascoltare e suonare, sembra la cosa più naturale del mondo!
La presentazione anche questa volta è stata molto piacevole e ricca di colpi di scena, specie quando Silvana (il nostro amato Editore), si è tolta gli stivaloni in pelle, -quelli col tacco stratosferico e gli speroni d'argento (per conficcarli nel cuore dei vampiri)-, e, scalza, si è seduta dietro la batteria e ha improvvisato un "a solo" di ben 23 minuti degno dei migliori gruppi degli anni '70! Sulle note di un "Tutti morimmo a stento" dell'eterno De André rivisitato in stile Hardcore. Un'autentica figata. A quel punto il Gab si è tolto la camicia "alla Scarface" e, a torso nudo e collanina girocollo in legno di tek, ha fatto anche lui il suo "a solo" con il pennarello nero superdotato che si porta sempre dietro. Insomma: come sempre, peccato per chi non c'era! Specialmente alle 1 di notte, dopo una cena uscita pari pari da un film tra Fellini e Alvaro Vitali, alias Pierino, quando Lido Contemori, -stordito dai crostini e dalla finocchiona-, in attesa dell'1A, si è impennato in un incredibile monologo di antropologia culturale con venature socio-storico-politiche e filosofiche, davanti alla chiesa di Santa Maria Novella, sul perchè l'Italia sia quel che sia.Il giorno dopo io e Max Olla, ancora storditi, ci siamo persi (veramente!) per le montagne del Casentino in cerca di un eremita nomato Giuseppe Scapigliati, che vive nudo e scalzo, in una grotta, mangiando strisce originale di Krazy Kat.Con lui abbiamo visitato il bel Museo della Striscia di Poppi. Fatto così bene che sembra stato fatto oltralpe!
Poppi come la nuova Angoulême Casentinese?

giovedì 17 aprile 2008

Oggi guardando nello scatolone in cantina, ho ritrovato questo disegno che risale al 473 a.C., è del vecchio Diario Scolastico di Palmiro. Mi ha fatto piacere rivederlo, abbiamo parlato dei vecchi tempi, stappato una bottiglia di Tamarindo, e il tipo con la motosega in mano mi ha chiesto l'e-mail dell'Editrice gRRRzetic, perchè vorrebbe tanto lavorare per lei. Io sono subito rabbrividito perchè se questo avverrà, poi sarà costretto a vagare per tutte le librerie come una Zombie, senza pace, tra cene fredde, spifferi d'aria, sedie scomode, e alberghi di periferia. Insomma: una vitaccia. Mi domando: perchè non mettersi a fare il falegname? Si diventa famosi anche facendo i falegnami. Guarda Geppetto o il babbo di Gesù bambino.
Nessuno vuol più fare l'artigiano! Tutti a disegnare strisce umoristiche!

martedì 11 marzo 2008

La presentazione è finalmente avvenuta!
Bella libreria, tanta gente interessante, soprattutto: giovani, artisti, tanti tanti giornalisti, e Operatori Culturali. La folla, insomma, delle Grandi Occasioni. Alla faccia di chi asserisce, in malafede, che il fumetto sia un genere sul viale del tramonto e che i disegnatori vaghino come Pinocchio, per i vicoli in cerca di torsoli di mela. Invece il fumetto sta bene, è vivo, e lotta insieme a noi!
Una serata scoppiettante: si è discusso, si è disegnato, si è riso, richiamando molti spettatori occasionali della libreria Meelbookstore. Credo che in pochissimi minuti siano andate via qualcosa come 270 copie del libro, tutte disegnate e autografate, dagli autori presenti. Con il loro pennerello migliore. Quello col naso lucido.
Luca Boschi ha brevemente illustrato la storia della striscia, Max Olla (fratello del più famoso Bruce Olla, alias Bruce Willis) ha parlato degli autori presenti nella pubblicazione con grande entusismo e amore sconfinato per questo genere: la striscia umoristica. Malgrado il volo transoceanico che lo aveva portato in mattinata, da Los Angeles, a Firenze.
L'Editrice Grrretic ha parlato brevemente del perché abbia sentito l'esigenza di abbandonare i suoi corpi squartati, i graffi, i volti urlanti ma con la bocca cucita col fil di ferro, per planare in questa oasi fatta di umorismo, cuoricini, scheletrini, paperelli, retini elettronici, e tratteggi al pennarello come nelle strisce buone di una volta.
Ha detto: "Non sono molto abituata ai libri di successo e quindi, credo che me ne ritornerò presto a produrre piccole cose, con esseri ciechi, meglio se di sesso femminile, che vagano urlando disperate in notti buie ed assassine..."
La platea ha riso, divertita, applaudendo. Dopo una pausa a base di grandi fette d'anguria, chinotto, e bigné al cioccolato, è toccato agli autori di disegnare e parlare del loro lavoro.
Peccato per chi non è potuto venire.
Un bacio a tutti.

giovedì 6 marzo 2008

Siccome alcuni giovani malfidati hanno messo in dubbio le mie parole, ecco una vecchia foto a testimonianza del primo pagamento ricevuto nel 1993, per le prime 65 strisce di "C'era una volta un anatroccolo piccolo brutto e nero". Con queste due povere acciughine non ci ho pagato l'affitto, non ci ho pagato acqua luce e gas, non ci ho fatto il pieno all'auto, e nemmeno mi ci sono comprato una bella fetta di mortadella col pistacchio della quale vado ghiotto, ma la vita del disegnatore di fumetti è così. Prendere o lasciare. E per questo poi uno lascia. Ovvio che in Francia, o sul pianeta Papalla, mi avrebbero pagato con un intero barattolo pieno di acciughe! E magari di quelle avviluppate attorno ad un pezzetto di pomodoro. In olio di oliva.

giovedì 28 febbraio 2008

Mi hanno subito scritto una e-mail dicendomi: "Ma tu che ne sai delle sofferenze di noi giovani autori emergenti? ". Allora io, mi metto in gioco. Questa è una foto di quando disegnavo notte e giorno, giorno e notte, per produrre pagine e pagine di fumetti, in preda all'ormone giovanile. Spesso tutta roba mai pubblicata. Poi, la sera, per pagarmi i pennarelli e la carta, indossavo quella camicia a righe e andavo a tagliare la legna nel Winsconsy. Sembravano tempi felici: i peli nascevano come tralci di vite, tutti facevano finta di non sapere che in Campania sotterrassero camion e camion di rifiuti tossici, e le bufale si ammalavano convinte che fosse semplice influenza. In quel tempo gli editori per due acciughe sott'olio ti stampavano un libretto che non avresti mai saputo quanto vendeva, e che davi alla mamma per far vedere quanto eri bravo. Lei, - se eri così fortunato di avere una mamma -, alzava le sopracciglia pronunciando dei: mah, dei: bah, dei: boh. Poi ti diceva: "Metti via che adesso sta per arrivare papà incazzato come una scimmia..."
Il libro che non c'è ma che invece dovrebbe esserci, se il mondo non fosse quello che è, ed io avessi voglia di farlo.
Perchè sarebbe bene, prima di fare la punta alle matite, svegliare i pennarelli, disporre i colori acrilici sul tavolo da disegno insieme agli acquerelli, mettere l'acqua in due bicchieri, gli stracci, la gomma, la candeggina diluita per cancellare le bischerate, e trovare la stazione radio giusta, pensare bene a quello che si sta fecendo.
Chiedersi cose semplici come: ma con questa bella giornata di sole che sembra proprio primavera, davvero non ho nulla di meglio da fare?
Oppure: davvero il mondo sta aspettando questo libro? Non è che poi mi frega e preferisce mettersi comodo sul divano ed accendere la televisione su quel canale dove si vedono solo "quelli di colore" che fanno: quelli di colore, circondati da cose orribili pagate miliardi, e culone tozze e mezzenane che fanno le culone che ti dondolano quelle loro poppe dure come palloni da basket?
Il mondo, specie se gli si da spago, e se gli parte l'ormone, starebbe su quel divano per giorni e giorni...
Ovvio che sarebbe un libro nato più dall'amore che dall'odio. Come un genitore che dia un bel calcio nel culo al proprio figlio, uguale in tutto a lui, sputato.

giovedì 21 febbraio 2008

il giorno 7 marzo saremo a presentare quel librone di StRRRippit! alla libreria Melbookstore di Firenze. Se non mi hanno fatto uno scherzo. Alle 18. L'ho segnato sul calendario di Frate Indovino, un altro oggetto che ha formato "visivamente" i miei 8 anni d'età di piccolo disegnatore affamato. Il giovane disegnatore sconsiderato ride quando gli cito le ore che passavo sulle illustrazioni di Sergio Toppi per "Gilgamesc" (vol.II) e quelle per le "Leggende della tavola rotonda" (vol.I), dell'Enciclopedia per i ragazzi "Il mio amico" della Garzanti. Edita nel 1955 e che io ho conosciuto circa 10 anni dopo. Ancora oggi mi viene da risfogliare quell'enciclopedia che trovo sempre bella e piena di stimoli.
Su quei volumi a 11 anni d'età mi sono innamorato del cinema fantastico di Georges Méliès, ho sbrodolato per i disegni di Doré che illustravano il Don Chisciotte, ho iniziato ad appassionarmi delle scenografie del cinema espressionista tedesco, ad amare film come "Il carretto fantasma", o "Nosferatu il vampiro". Tutta roba muta e traballante degli anni '20.
....
(Pausa) Il giovane disegnatore sconsiderato muove il capo come se davvero capisse...
Esattamente come lo muovevo io a tavola, 300 anni fa, una mattina a colazione con Magnus, alias Roberto Raviola, mentre mi spiegava il suo amore sconfinato per i vecchi cataloghi attraverso i quali i Pionieri, sperduti nello sconfinato West, acquistavano una sella o la nuova colt appena uscita...
Sì, a volte siamo proprio delle bestie.

http://it.wikipedia.org/wiki/Magnus

martedì 22 gennaio 2008

Un giovane sconsiderato disegnatore di fumetti recentemente mi ha chiesto, così, a bruciapelo: Perché ti piace tanto disegnare in questo modo?", ed intendeva: in questo stile che potremmo definire: palmiriano. Io sono corso subito a riguardare le mie 8754 cartelline piene di disegni pubblicati e non, roba che risale addirittura al 1975!, ed ho visto tante mani, tecniche, e stili. Spesso lontani di migliaia di chilometri anche dal vero me stesso (troppo complicato?). Insomma: non ho saputo rispondere. Allora gli ho promesso di fare delle ricerche nella mia testa e per farlo mi sono svegliato presto, alle 6 e 17, e mi sono messo (come Winnie Pooh) a pensare pensare pensare... Alle 8 e 30 avevo già scritto una serie di nomi che, magari, a molti di voi non diranno nulla. Ma esiste Internet e Google, e quindi basta lavorare con il copia ed incolla, e cercare notizie. La mia mano destra si è cibata (e non facciamo dell'umorismo terra-terra) nell'ordine: Carl Barks, Jacovitti, Don Martin, George Herriman (tanto George Herriman!), poi sono apparse cose serie: i film. Il gabinetto del dottor Caligari di Krauss (un mito), Der Golem di Wegener, I sette Samurai di Kurosawa (visto rivisto e rivisto ancora), e poi qualsiasi cosa che profumasse di medioevo, specie le xilografie, le miniature, i disegni di Doré per la Divina Commedia ma anche quelli per il Don Chisciotte, e poi e poi e poi (fine 1a parte).