nel meno spesso vive il di più.

mercoledì 28 ottobre 2009


Questa settimana la novità più succosa sembrava il documentario "Micheal Jackson's This Is It" poi è uscita questa pubblicazione che sarà venduta (o ragalata?) a Lucca Comics & Games 2009. Il fior fiore dei disegnatori di strisce italiani cuciti tutti insieme in un bellissimo giornale di oltre 3000 pagine (o forse meno). Comunque una succosa novità. Cercatelo, compratelo, fatevelo regalare, o rubatelo. Fate un po' voi. Poi non dite che non vi avevo detto nulla.
Tanti, nel 1909, si sono persi il primo Manifesto dei Futuristi Italiani e ancora si mangiano le mani!

martedì 27 ottobre 2009

ma com'è questo libro di Palmiro?

Un lettore di Poggio a Bubbone, vicino Pistoia, mi ha chiesto maggiori delucidazioni sul libro. Siccome ancora non l'ho visto neanch'io e lo vedrò direttamente a Lucca (e magari scoprirò che l'hanno stampato al rovescio) pubblico questa paginetta in b&n, per far contento questo Filippo.

Ovvio che ci sono anche pagine a colori. Tutti i colori. Quelli dell'arcobaleno e altri trovati dimenticati da anni in un cassetto (tipo il color noce). Il celeste mattonella da bagno, invece, l'ho incontrato in una showroom di bagni Old style.

venerdì 23 ottobre 2009

My Name is Palmiro, il nuovo libro di Sauro Ciantini.


Uso le parole di Andrea Martini per incominciare:
“E’ nato (e lo si capiva da una piccola stella cometa apparsa in un angolino del cielo) il nuovo libro di Palmiro, l’anatroccolo piccolo brutto e nere, l’idolo delle fidanzate lontane, colui che sulla proprio pelle aveva sperimentato ben dieci anni prima di roba come “Sex and the city”, la mutazione che stava avvenendo nel genere femminile. Non in tutte le donne, ovviamente, ma in quella specie o categoria denominata nelle strisce di Palmiro come: “fidanzata lontana”. E una “fidanzata lontana” non è detto che debba necessariamente abitare lontano, oltre l’orizzonte. Ma non voglio annoiare nessuno perché come diceva Eugenio Bennato: “sono solo canzonette” e le strisce, e l’umorismo in genere, non si spiega, come non si toccano con le dita le ali di una farfalla (ma sarà vero che toccando loro le ali, poi, non riescono più a volare?)”.
E adesso rubo le parole a un altro che si chiama Max Olla:
“Questa non è una raccolta di strisce. È un libro che possiede un’anima, è un percorso, una storia raccontata. Qualcosa di più di uno dei soliti raccoglitori che punteggiano la carriera di un autore di fumetti. Potremmo definirlo un prequel, adottando il linguaggio della cinema. Quello che c’era prima di Palmiro, la nascita e l’affermarsi della sua autonomia come personaggio, alla quale Sauro Ciantini, dovrà arrendersi. Il papero si aggira nella sua vita, per casa, nei ricordi dei lettori, fa capolino sulla sua spalla.”.
(Il resto lo trovate nella prefazione del libro).

Ma ora tocca a me:

Per quanto possa sembrare strano, erano due anni che stavo aspettando un perché per realizzare questo libro insieme a Palmiro. A volte sono trascorsi secoli senza che ne sia apparso uno all’orizzonte e allora conviene far finta di nulla, fischiettare, evitando di rodersi il fegato e farsi il sangue cattivo, ma senza abbassare la guardia. Senza mai smettere di disegnare per tener calda la mano e il cervello, e svegli i pennarelli.
Uno butta ogni tanto un occhio fuori dalla finestra, poi, siccome non vede Grandi Novità al cancello di casa, ritorna giù a riprenderselo (scusate la battuta da varietà ma non ho resistito!) e si rimette a scarabocchiare.
Vigile. Perché quando scocca l’ora “X”, senza che ve ne sia una ragione apparente, il vento entra dalla finestra e comincia subito a sollevarvi in aria, e tutto sembra che stia per succedere e in pochissimi minuti! E se uno non è pronto, se si era adagiato troppo sul divano buono di casa, indolente o depresso, rischia di perdere quel treno che magari ripasserà l’anno successivo o molti anni dopo. Quando avrete tutti i pennarelli ormai demotivati e secchi.
La mattina che ho sentito scattare l’ora “X”, quando ogni cosa ha cominciato a legarsi a un’altra e il caso sembra che si diverta a darti segni chiari e inequivocabili, la strada è diventata in discesa e fare un nuovo libro di Palmiro mi è sembrata la cosa più facile del mondo.
Se dovessi definirlo in due parole, direi che è semplicemente un libro che racconta la nascita e la vita di un personaggio. In questo caso di un anatroccolo piccolo brutto e nero. Il racconto di un bel viaggio iniziato molti anni fa. Ormai circa 17. Quasi una vita.
Per chi già lo conosce e lo ama, e ne leggeva di nascosto le strisce sui banchi di scuola, sarà come riguardare un vecchio album di foto, ma senza nessuna nostalgia, scoprendo tante cose nuove su di lui. Chi invece non lo conosce ancora, avrà la possibilità di scoprirlo in una prima selezione di strisce fondamentali. Insieme a cose nuove, schizzi, disegni, e chiacchiere su come nascono le cose.
Come ho letto non ricordo più dove: “se torno indietro è solo per prendere la rincorsa”.
Infatti tante cose nuove all'orizzonte.

lunedì 19 ottobre 2009

Una storia vera

La scrivo come me l'hanno raccontata per email: una tipa, senza fare nomi, trova un palmiro di pelouche in una cartoleria dell'Isola d'Elba. Entra in un buco spazio-temporale (perchè di pupazzi di Palmiro non ce ne sono più in giro dal 2000) e lo compra. Il lunedì se lo porta porta dietro al lavoro. Durante una pausa caffè si allontana e quando ritorna non c'è più il pupazzetto. Le viene recapitata poco dopo una busta con una foto (foto A) e una lettera:

Il testo dice:
COME VEDI E' ANCORA VIVO ED IN BUONA SALUTE
SE VUOI RITROVARLO COSI', DEPOSITA 10 TICKET
RESTAURANT NON RINTRACCIABILI E SENZA MICROSPIE
NELLA CASSETTA ESTERNA DELLA POSTA DELLA DITTA
VICINO AL MAGAZZINO RESI, ENTRO LE ORE 14,00.
PALMIRO TI SARA' RESTITUITO IN SERATA E SENZA UN
GRAFFIO NON CHIAMARE LA POLIZIA O SARA' PEGGIO
PER LUI.
La poveraccia chiede, prima di pagare, di sapere se il pupazzetto
è ancora vivo o no, e le viene recapitata una seconda busta (foto B)
con la classica foto col giornale.

Il pagamento viene effettuato, di nascosto alla Polizia, e palmiro ritorna nella mani della malcapitata.


Tutto è bene quel che finisce bene.