nel meno spesso vive il di più.

giovedì 6 marzo 2008

Siccome alcuni giovani malfidati hanno messo in dubbio le mie parole, ecco una vecchia foto a testimonianza del primo pagamento ricevuto nel 1993, per le prime 65 strisce di "C'era una volta un anatroccolo piccolo brutto e nero". Con queste due povere acciughine non ci ho pagato l'affitto, non ci ho pagato acqua luce e gas, non ci ho fatto il pieno all'auto, e nemmeno mi ci sono comprato una bella fetta di mortadella col pistacchio della quale vado ghiotto, ma la vita del disegnatore di fumetti è così. Prendere o lasciare. E per questo poi uno lascia. Ovvio che in Francia, o sul pianeta Papalla, mi avrebbero pagato con un intero barattolo pieno di acciughe! E magari di quelle avviluppate attorno ad un pezzetto di pomodoro. In olio di oliva.

giovedì 28 febbraio 2008

Mi hanno subito scritto una e-mail dicendomi: "Ma tu che ne sai delle sofferenze di noi giovani autori emergenti? ". Allora io, mi metto in gioco. Questa è una foto di quando disegnavo notte e giorno, giorno e notte, per produrre pagine e pagine di fumetti, in preda all'ormone giovanile. Spesso tutta roba mai pubblicata. Poi, la sera, per pagarmi i pennarelli e la carta, indossavo quella camicia a righe e andavo a tagliare la legna nel Winsconsy. Sembravano tempi felici: i peli nascevano come tralci di vite, tutti facevano finta di non sapere che in Campania sotterrassero camion e camion di rifiuti tossici, e le bufale si ammalavano convinte che fosse semplice influenza. In quel tempo gli editori per due acciughe sott'olio ti stampavano un libretto che non avresti mai saputo quanto vendeva, e che davi alla mamma per far vedere quanto eri bravo. Lei, - se eri così fortunato di avere una mamma -, alzava le sopracciglia pronunciando dei: mah, dei: bah, dei: boh. Poi ti diceva: "Metti via che adesso sta per arrivare papà incazzato come una scimmia..."
Il libro che non c'è ma che invece dovrebbe esserci, se il mondo non fosse quello che è, ed io avessi voglia di farlo.
Perchè sarebbe bene, prima di fare la punta alle matite, svegliare i pennarelli, disporre i colori acrilici sul tavolo da disegno insieme agli acquerelli, mettere l'acqua in due bicchieri, gli stracci, la gomma, la candeggina diluita per cancellare le bischerate, e trovare la stazione radio giusta, pensare bene a quello che si sta fecendo.
Chiedersi cose semplici come: ma con questa bella giornata di sole che sembra proprio primavera, davvero non ho nulla di meglio da fare?
Oppure: davvero il mondo sta aspettando questo libro? Non è che poi mi frega e preferisce mettersi comodo sul divano ed accendere la televisione su quel canale dove si vedono solo "quelli di colore" che fanno: quelli di colore, circondati da cose orribili pagate miliardi, e culone tozze e mezzenane che fanno le culone che ti dondolano quelle loro poppe dure come palloni da basket?
Il mondo, specie se gli si da spago, e se gli parte l'ormone, starebbe su quel divano per giorni e giorni...
Ovvio che sarebbe un libro nato più dall'amore che dall'odio. Come un genitore che dia un bel calcio nel culo al proprio figlio, uguale in tutto a lui, sputato.

giovedì 21 febbraio 2008

il giorno 7 marzo saremo a presentare quel librone di StRRRippit! alla libreria Melbookstore di Firenze. Se non mi hanno fatto uno scherzo. Alle 18. L'ho segnato sul calendario di Frate Indovino, un altro oggetto che ha formato "visivamente" i miei 8 anni d'età di piccolo disegnatore affamato. Il giovane disegnatore sconsiderato ride quando gli cito le ore che passavo sulle illustrazioni di Sergio Toppi per "Gilgamesc" (vol.II) e quelle per le "Leggende della tavola rotonda" (vol.I), dell'Enciclopedia per i ragazzi "Il mio amico" della Garzanti. Edita nel 1955 e che io ho conosciuto circa 10 anni dopo. Ancora oggi mi viene da risfogliare quell'enciclopedia che trovo sempre bella e piena di stimoli.
Su quei volumi a 11 anni d'età mi sono innamorato del cinema fantastico di Georges Méliès, ho sbrodolato per i disegni di Doré che illustravano il Don Chisciotte, ho iniziato ad appassionarmi delle scenografie del cinema espressionista tedesco, ad amare film come "Il carretto fantasma", o "Nosferatu il vampiro". Tutta roba muta e traballante degli anni '20.
....
(Pausa) Il giovane disegnatore sconsiderato muove il capo come se davvero capisse...
Esattamente come lo muovevo io a tavola, 300 anni fa, una mattina a colazione con Magnus, alias Roberto Raviola, mentre mi spiegava il suo amore sconfinato per i vecchi cataloghi attraverso i quali i Pionieri, sperduti nello sconfinato West, acquistavano una sella o la nuova colt appena uscita...
Sì, a volte siamo proprio delle bestie.

http://it.wikipedia.org/wiki/Magnus

martedì 22 gennaio 2008

Un giovane sconsiderato disegnatore di fumetti recentemente mi ha chiesto, così, a bruciapelo: Perché ti piace tanto disegnare in questo modo?", ed intendeva: in questo stile che potremmo definire: palmiriano. Io sono corso subito a riguardare le mie 8754 cartelline piene di disegni pubblicati e non, roba che risale addirittura al 1975!, ed ho visto tante mani, tecniche, e stili. Spesso lontani di migliaia di chilometri anche dal vero me stesso (troppo complicato?). Insomma: non ho saputo rispondere. Allora gli ho promesso di fare delle ricerche nella mia testa e per farlo mi sono svegliato presto, alle 6 e 17, e mi sono messo (come Winnie Pooh) a pensare pensare pensare... Alle 8 e 30 avevo già scritto una serie di nomi che, magari, a molti di voi non diranno nulla. Ma esiste Internet e Google, e quindi basta lavorare con il copia ed incolla, e cercare notizie. La mia mano destra si è cibata (e non facciamo dell'umorismo terra-terra) nell'ordine: Carl Barks, Jacovitti, Don Martin, George Herriman (tanto George Herriman!), poi sono apparse cose serie: i film. Il gabinetto del dottor Caligari di Krauss (un mito), Der Golem di Wegener, I sette Samurai di Kurosawa (visto rivisto e rivisto ancora), e poi qualsiasi cosa che profumasse di medioevo, specie le xilografie, le miniature, i disegni di Doré per la Divina Commedia ma anche quelli per il Don Chisciotte, e poi e poi e poi (fine 1a parte).

lunedì 22 ottobre 2007

Tutti a Pisa ed a Lucca!


Le ultime notizie dicono:

Il giorno 28 (domenica) al Pisa Book Festival, alle ore 16, presenteremo il volume stRRRippit!, e saranno presenti:
La Gentile Editrice Genovese, Silvana Ghersetti, e poi - al momento - io, Sauro Ciantini, e lui, Lido Contemori.

Discenderà qualche altro essere dall'estremo nord e dalle valli Aretine? Non si sa. Speriamo.

Anche per Lucca Comics le notizie son come sono: vaghe ma sempre saporite. Il sabato 3 novembre dovremmo essere lì, pennarello in mano, a presentare il libro di strisce. O almeno a fare opera di convincimento in uno stand che al momento non è confermato.
Intanto, per sicurezza, ho già preparato la valigia di Palmiro e svegliato i pennarelli dal letargo.

giovedì 4 ottobre 2007

dov'è finito settembre?


Ero qui, distratto, a cercare il modo di fare un bell'arancio papero, quando è arrivato all'improvviso il mese di ottobre. L'ho capito dalla rata del mutuo che bussava ai vetri della finestra tutta infreddolita.
In autunno (lo sanno anche i sassi) è tempo di darsi da fare: mettere i pennarelli al caldo in una scatola con la bambagia. Stivare la carta in luoghi asciutti. Mettere il cappuccio di lana alle biro.
Quest'anno mi compro una bella penna grafica riscaldata perché mi si freddano sempre le dita quando disegno. E magari anche delle morbide pantofole di lana cotta, a pile!
La vita del disegnatore non è così bella come la si descrive!
Adesso, ad esempio, mentre stavo scrivendo di gelo nelle dita dei piedi e mani congelate, la temperatura è salita a 22° col 67% di umidità, e sembra d'essere in Vietnam.
Vado subito ad accendere il ventilatore ad energia solare.

Avete cercato "StRRRippit"? Un bel librone pieno di pagine e di strisce (più strisce però che pagine) edito da GRRRetic.
Con una bellissima copertina che avrei voluto fare io (Grrr! Invidia! Invidia! Invidia!).
Bella anche l'impaginazione. Un lavoro ben fatto. E di questi tempi non è cosa da poco.
Ora basta.
Rompo un chilo di pinoli, taglio una fascina di rosmarino, secco bene l'uvetta, macino le castagne, e preparo il primo castagnaccio di stagione.