nel meno spesso vive il di più.

mercoledì 4 luglio 2012

Sono le storie che chiamano le illustrazioni

In queste settimane, qui dallo scoglio di Cala Furia,dove imperversano i dubbi, disegno disegno disegno senza avere chiaro a volte il perchè. Occorre tenere sveglio il cervello e la mano allenata, in attesa di qualcosa che ci faccia tremare i polsi delle mani, come dice Fossati, che in questo momento invidio tanto. Tranquillo, a fare quello che gli va, quando gli va, se gli va. Suonando il suo amato pianoforte. Credo sempre di più che debbano essere le storie che chiamano le illustrazioni, perchè nelle parole stanno stile, colori, e sapori. Se uno fa un libro, dovrebbe cercare di realizzare ogni volta qualcosa di unico, non delle illustrazioni che guarniscono una storia. E non di dovrebbe mai sfidare la tv o i videogames o marciare contro tutto quello che distrae dai libri. Perchè spesso sono i libri a vivere in un altro mondo. A non seguire il passo. Come chi rimane indietro perchè stanco, sfinito, senza più una direzione né voglia di scoprirne di nuove. Si annusa spesso l'odore della paura, che mi sembra una cosa umana e comprensibile, ma se i sogni muoiono all'alba, la sera, si può cercarne di farne di nuovi un po' più duraturi e capaci di sfidare le tempeste. Vado a fare merenda.

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