La sfiga: uno perde un giorno per fare un palmiro decente per il manifesto della mostra di Poppi, e dopo almeno 40 palmiri, ne sceglie uno. Quello qui sopra col cappello che salta. Ieri sera, per caso, dopo che una mi aveva dato un due di picche (ma non in ambito sentimentale ma professionale) schizzo un altro palmiro pittore e guardate i milioni di chilometri che ci sono tra l'uno e l'altro! Guardate il braccio del palmiro di destra, quel suo tenere in alto il pennello come una spada giapponese: quanta leggerezza! Quanta eleganza! Ho pianto. Davanti alla differenza tra un buon disegno e l'Arte del divino creare.
Ieri sera Paul Auster, ospite da Fazio che stava intervistando Roberto Saviano, ha detto una frase bellissima che mi pare d'aver capito sia di Samuel Beckett. "Fallisci meglio che puoi".
Se pensava così Beckett, e anche un mito come Paul Auster, perchè non dovrei aver fallito anch'io -spero al mio meglio- dopo ogni cosa appena fatta e salutata?
Mi sono incartato?
S'è capito qualcosa?
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