mercoledì 16 gennaio 2013
Palmiro a ^Sigh^comics
C'è questo Signor Guglielmo Nigro che ha deciso di regalarvi (parzialmente) una storia che lui definisce sia stata: " (...) una delle migliori storie dell’anno.". Tratta da "My name is Palmiro 2" che potrete trovare su:
www.palmiro.it.
Ieri era uscita la piccola intervista a una grande autrice e illustratrice: Deco, che fu proprio lei (essa medesima) a regalarmi quei biscotti "fatti a immagine e somiglianza di Palmiro" realizzate con le sue manine Sante, che poi originarono l'idea primordiale della storia "La ragazza dei biscotti".
Ormai posso anche rivelare questo quinto segreto di Fatima.
Mi semba che tutto torni e che il cerchio si chiuda. Quindi: buona lettura.
Ringrazio Guglielmo, ringrazio le sue belle parole, ringrazio ancora Deco, e anche Palmiro che a distanza di anni continua a darmi delle soddisfazioni!
http://sighcomics.blogspot.it/2013/01/sighchrstmas-palmiro-la-ragazza-dei.html
lunedì 14 gennaio 2013
Palmiro 3 punto 3 - tre domande a Deco
“Oggi, solo la brevità conta. Il resto non raggiunge nemmeno più la coscienza" (Guglielmo Nigro).
Palmiro: Se in un testo c’è scritto “Marina alzò la tazza e bevve il suo tè” davvero il compito di un illustratore è quello di disegnare Marina che sta alzando una tazza per bere il suo tè?
Deco: Dovrei rispondere che tra ritrarre la realtà così com’è o filtrarla attraverso occhiali colorati e deformanti (li danno in dotazione agli illustratori bravi il giorno che si diplomano allo IED… per cui io non li ho) si dovrebbe cercare di fare una cosa a metà tra le due. Perché l’immagine risulti comprensibile, ma non banale. Ma la verità è che quando devo ritrarre Marina che beve il tè vado da mia mamma (che si chiama Marina) e la costringo a bere del tè mentre la disegno. Mia mamma comincia a rompersi di bere del tè, tra l’altro non le piace neanche.
Palmiro: come fai a capire quando un’illustrazione è terminata? A fermarti prima che sia troppo tardi. A smettere prima di distruggere tutto!
Deco: Dovrebbe dirlo l’illustrazione. Penso che quando la si è disegnata pezzettino per pezzettino con amore alla fine la si conosce abbastanza da capire quando ha un’aria sazia e soddisfatta, e non chiede più altro.
Palmiro: C’è una storia che ti piacerebbe illustrare e che nessuno ti ha mai chiesto?
Deco: Veramente nessuno mi ha mai chiesto niente. Comunque siccome sono noiosa rispondo sempre la stessa cosa, Cappuccetto Rosso, perché è la mia fiaba preferita. Ma credo che mi piacerebbe illustrare fiabe in cui ci siano animali. Le fiabe russe mi piacciono moltissimo.
Per conoscere il lavoro di Deco:
www.inkspinster.com
Il brano consigliato da Deco per tenere nel sottofondo a questa breve intervista:
http://www.youtube.com/watch?v=Autj6yLSJjw
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venerdì 11 gennaio 2013
Palmiro 3.3 - Interviste da tutto il mondo (e oltre)
News: Dalla prossima settimana prenderà il via un'eccezionale rubrica alla quale mai nessun essere umano aveva mai pensato: “Le interviste di Palmiro”.
Più esattamente: “Palmiro 3 punto 3”. Tre domande, tre risposte.
Il motto della rubrica è: “Oggi, solo la brevità conta. Il resto non raggiunge nemmeno più la coscienza (Guglielmo Nigro). Tale frase l’ho rubata proprio stamani a Guglielmo Nigro, antico (ma giovane) padre del compianto blog “Harrydice”.
Il Signor Nigro oggi lo potete leggere su: lospaziobianco.it
su http://ilgabo.blogspot.com
ma soprattutto su: http://sighcomics.blogspot.com dove mi dicono persone ben informate (lo stesso Guglielmo) che debba apparire qualcosa di palmiriano. Ma non voglio dilungarmi.
Presto, nomi altisonanti ma anche semplici esseri umani, si vedranno recapitare 3 domande alle quali rispondere con totale sincerità e sprezzo del pericolo. Vediamo che succede. Se Palmiro con quella sua testolina a mezzo-uovo-sodo-rovesciato, riuscirà a immaginare qualche domanda interessante.
A suivre.
lunedì 7 gennaio 2013
buon compleanno Palmiro!
Sabato 5 gennaio 2013, grazie al nuovo settimanale “Il Ruvido”, co-condotto dal giovane Roberto Corradi (autodefinitosi un fan di Palmiro senza che io neanche lo minacciassi!), ho potuto festeggiare degnamente i 20 anni del paperello, nato proprio su un settimanale umoristico (Comix). Un’emozione. Quando ho visto a pag. 20 la striscia di Palmiro, mi ha fatto una strana impressione. Non mi sono commosso perché noi disegnatori di strisce per riuscire a vivere, dobbiamo sviluppare una cotenna spessa due centimetri come il cinghiale, ma siamo esseri sensibili perché senza questa qualità non potremmo produrre un buon umorismo. Non è la solita storia del pagliaccio dal cuore triste perché non mi ritengo assolutamente di indole malinconica, e se qualche volta lo sono è unicamente colpa di questo mondo a volte assurdo o birbone, ma questa è un’altra storia. Per fare del buon umorismo occorrono un sacco d’ingredienti umani. Lo dico sempre ai miei odiati/amati workshop. Occorre un’anima e un core, occorre aver dormito in una stalla (al freddo e al gelo) abbracciati alla cacca del cavallo che è sempre la cosa più calda che c’è, e bisogna aver ingoiato rospi su rospi. Se non muori, sviluppi un istinto ridanciano utile alla sopravvivenza (del tipo brasiliano/napoletano) che ti farà vivere a lungo (e spesso anche ingrassare!). Occorre inoltre, conoscere i meccanismi del mondo e dell’essere umano (qualità che poi tornerà utile con fidanzate e fidanzati, lontani e vicini). Le belle battute riescono un po’ a tutti e su facebook ce ne sono a migliaia, anche molto più belle e divertenti di quelle che vengono in mente a me, ma il mestiere di umorista è un’altra cosa. Almeno fino a ieri lo era. Ma questo sarà l’argomento di un prossimo post. Quindi: buon compleanno Palmiro! Devo ammettere che dopo 20 anni non sono riuscito a liberarmi di te e quindi dev’essere proprio Amore vero!
E la saga continua ( o riprende) sulle pagine de Il Ruvido. Grazie a tutti.
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venerdì 28 dicembre 2012
amore e libertà
Il Signor Hubert Beaulet nel 1871 ha scritto che “il ya quelque chose mal compris que l'amour “. Non esiste cosa fraintesa come l’amore. “Come tutte le cose importanti della vita deve poter vivere libero e non regolato da leggi inventate dagli uomini. Si può forse imporre a un uomo o a una donna, di non sentire i morsi della fame per Editto del Re o di un Papa?
Un tempo che immagino non troppo lontano, l’amore sarà una delle tre cose più importanti per il genere umano. Insieme a Libertà e Rispetto per i propri simili.”.
mercoledì 4 luglio 2012
Sono le storie che chiamano le illustrazioni
In queste settimane, qui dallo scoglio di Cala Furia,dove imperversano i dubbi, disegno disegno disegno senza avere chiaro a volte il perchè. Occorre tenere sveglio il cervello e la mano allenata, in attesa di qualcosa che ci faccia tremare i polsi delle mani, come dice Fossati, che in questo momento invidio tanto. Tranquillo, a fare quello che gli va, quando gli va, se gli va. Suonando il suo amato pianoforte. Credo sempre di più che debbano essere le storie che chiamano le illustrazioni, perchè nelle parole stanno stile, colori, e sapori. Se uno fa un libro, dovrebbe cercare di realizzare ogni volta qualcosa di unico, non delle illustrazioni che guarniscono una storia. E non di dovrebbe mai sfidare la tv o i videogames o marciare contro tutto quello che distrae dai libri. Perchè spesso sono i libri a vivere in un altro mondo. A non seguire il passo. Come chi rimane indietro perchè stanco, sfinito, senza più una direzione né voglia di scoprirne di nuove.
Si annusa spesso l'odore della paura, che mi sembra una cosa umana e comprensibile, ma se i sogni muoiono all'alba, la sera, si può cercarne di farne di nuovi un po' più duraturi e capaci di sfidare le tempeste. Vado a fare merenda.
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mercoledì 25 gennaio 2012
Palmiro, Giotto, Picasso e Stravinskij. Un bel quartetto.

Buondì. Era tanto tempo che non scrivevo qualcosa su questo blog, non che mancassero le novità, con un mestiere come questo ogni giorno è diverso. Dalle stelle alle stalle, su e giù, su e giù (ma non pensate male: intendo come rapporto fortuna/sfiga), un'altalena davvero sfinente. E poi non riesco, come tanti miei colleghi, a raccontare quello che mi succede. Soprattutto perchè penso che non importi a nessuno. Perchè dovrebbe? Vendere surgelati, o costruire sedie, o disegnare, è la stessa cosa. Perchè quelli che lavorano in un ufficio non hanno un blog e raccontano quello che fanno giorno dopo giorno? Disegnare, se non sei miliardario e quindi puoi fare "l'artista", non è molto diverso dal costruire infissi. Oggi c'è il sole, l'aria è frizzantina come piace a me, e sto aspettando il tecnico del computer che se ci mettiamo accanto, l'artista sembra lui. Non ho un tatuaggio, non ho un piercing, non ho anelli cazzuti o bracciali, e vesto in modo normale. Buffa la vita. Ho aperto sul tavolo un paio di libri di Giotto che sto amando sempre di più. Una sbandata come anni fa ebbi per Kandinsky e poi per Picasso. Alla radio hanno iniziato a trasmettere adesso "La Sagra della Primavera" di Stravinskij e lo trovo di buon auspicio, e quindi mi metto subito a disegnare. L'umore è ottimo.
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